Il nostro Andrea Padoan segue questo tema nel progetto “Sport in Falesia” della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana volto ad organizzare e pianificare la formazione della nuova figura di allenatore di falesia. Abbiamo pensato quindi di farci spiegare di cosa si tratta.
La visualizzazione nello sport
La visualizzazione nello sport è una tecnica di allenamento mentale che prevede di immaginare un’esperienza già vissuta, o una nuova sulla base di quelle già vissute, per ottimizzare la prestazione.
Gli aspetti positivi che ne derivano sono molteplici: limitare lo stress da prestazione concentrandosi su quello che si deve eseguire, migliorare la tecnica, riuscire a prendere decisioni veloci per ottimizzare la prestazione fisica.
L’esercitazione sportiva prevede una fase pratico motoria (allenamento) e una mentale per cui immaginare un movimento ci permette di acquisirlo, svilupparlo, consolidarlo o correggerlo. Maggiori saranno le nostre capacità e la nostra esperienza, maggiore sarà la facilità di allenare mentalmente un movimento.
La visualizzazione in arrampicata
L’arrampicata sportiva è uno sport che ha nell’aspetto mentale una delle caratteristiche più rilevanti.
Senza delle ottime capacità tecnico tattiche non è possibile sfruttare le nostre capacità condizionali e coordinative per una prestazione ottimale, inoltre gli aspetti psicologici comuni a tutti gli altri sport sono amplificati da elementi specifici dell’arrampicata, come la salita in alto, la paura del volo o della caduta sui materassi.
Nell’arrampicata sportiva quindi saranno moltissimi gli aspetti positivi di un buon allenamento mentale:
- tecnici: andiamo ad immaginare un fondamentale tecnico per acquisirlo, migliorarlo, correggerlo o consolidarlo
- tattici, strategici: immaginare un percorso può semplificare la necessità di operare scelte veloci, decidere dove riposare, dove rallentare o accelerare ecc
- fisici: è dimostrato che la rappresentazione mentale intensiva di un movimento provoca un’eccitazione centrale dell’area motoria della corteccia cerebrale e con essa micro-contrazioni dei muscoli interessati (effetto Carpenter), questo fenomeno permette di allenare la risposta dei muscoli agli stimoli nervosi senza effettivamente svolgere l’esercizio
La visualizzazione in gara
Negli atleti che praticano l’arrampicata sportiva, la visualizzazione è largamente utilizzata, in maniera più o meno consapevole e più o meno efficace, e rappresenta un elemento fondamentale dell’allenamento, parte integrante della performance in gara per tutte le discipline.
La disciplina SPEED – una delle tre specialità dell’arrampicata sportiva, conosciuta anche come arrampicata di velocità – è di fatto uno sport ad abilità chiuse che utilizza la visualizzazione e l’allenamento mentale per performare al massimo affinché non ci siano momenti di improvvisazione in una performance che dura pochi secondi. È evidente quindi che la visualizzazione sarà fondamentale per acquisire, consolidare e correggere le abilità tecniche necessarie a salire il percorso nel minor tempo possibile.
Nelle atre due specialità invece, BOULDER e LEAD, il procedimento dovrà essere più fine poiché le difficoltà sono aumentate da un percorso ogni volta diverso dove l’atleta per performare al meglio dovrà, da un lato, eseguire la miglior performance possibile ma avrà, nel boulder, la possibilità di correggere eventuali errori nei tentativi successivi, e quindi sarà necessario un apprendimento in itinere. Apprendimento che dovrà essere ancora più veloce nella LEAD dove l’atleta dovrà correggere eventuali errori mentre sta eseguendo la sua performance.
La visualizzazione in Falesia
In falesia, invece, solo gli arrampicatori evoluti, aiutati o da autodidatti, praticano la visualizzazione regolarmente. Anche qui la visualizzazione può aiutare tantissimo sia a livello psicologico che di progressione tecnico/tattica.
A differenza dell’atleta che in falesia sfrutterà tutte le conoscenze acquisite dall’allenamento mentale per la gara, vale la pena, per l’arrampicatore medio, concentrarsi più generalmente sulla visualizzazione dell’itinerario e gradualmente acquisire quella sensibilità ed esperienza necessaria per aumentarne livello di precisione.
Ovviamente tutto cambia a seconda dello stile di salita, se in gara si arrampicherà in stile flash o a vista, in falesia entra in gioco anche lo stile lavorato (red point).
Possiamo dire che lo stile lavorato, che prevede la ripetizione dell’itinerario, sia il migliore per affinare le proprie capacità di visualizzazione alternando immaginazione alla pratica per molte volte. Il risultato di questo allenamento permetterà di migliorare la visualizzazione anche sugli altri due stili di arrampicata, dove la parte percettiva segue temporalmente quella della visualizzazione.
Possiamo concludere dicendo che nell’allenamento è molto importante inserire da subito quello mentale, gradualmente a seconda del livello e della maturità dell’atleta.
In particolare, anche praticanti che non hanno intenzione di gareggiare, troveranno molto proficuo allenarsi in questo modo quando dovranno poi performare sulle vie outdoor.
La visualizzazione in arrampicata può potenzialmente essere utilizzata in tutte le sue forme, per il miglioramento tecnico/tattico, per mettere l’atleta nel miglior stato d’animo possibile per performare al meglio e per tenere a mente tutto quello che c’è da fare in modo da non dover improvvisare e poter fare scelte veloci quando il movimento immaginato non aderisce all’esperienza reale.
Libri da leggere
Se ti interessa approfondire ecco i libri che ti consigliamo:
- Weinech J. “L’allenamento ottimale” Calzetti&Mariucci Editori, Perugia 2009
- Morbraten M., Cristophersen S., “La bibbia dell’arrampicata” Mulatero Editore, Bergamo 2022 (pag. 212/215, 236)
- Stankovic D., Joksimovic A., Joksimovic D., Rakovic A., Petkovic E. “Mental Imagery and visualization in sport climbing training” 2011 Olivieri S., Antonietti A., Incorpora C. “Le immagini mentali nella riabilitazione” 2015